Approvata la “Carta consultiva dei diritti degli studenti in alternanza”
Nella plenaria del 26 marzo la Consulta Provinciale degli Studenti di Viterbo ha approvato una carta consultiva provinciale che riassume i diritti minimi che, secondo noi, andrebbero garantiti agli studenti che fanno alternanza scuola-lavoro. Ad esempio il fatto che non si possa essere interrogati dopo l’alternanza, o che questa debba essere gratuita, o ancora che debba coinvolgere gli studenti nella scelta dei percorsi. La carta nasce da un’iniziativa di ascolto che è iniziata ormai due anni fa con i primi monitoraggi della Consulta sull’alternanza, a cui hanno partecipato i Rappresentanti degli studenti delle scuole della provincia, iniziativa poi ripetuta lo scorso e integrata con il questionario regionale e l’iniziativa della Regione Lazio all’Università di Roma3 “Se faccio imparo”. Anche quest’anno, dopo la realizzazione da parte del ministero di una carta nazionale e da parte della regione lazio di una carta regionale (particolarmente importante perché investe 500 mila euro per la formazione dei tutor e dei progettisti) ritenute comunque insufficenti e lacunose, abbiamo realizzato una plenaria congiunta Istituto – Consulta, in cui i Rappresentanti, dopo aver raccontato le esperienze nelle loro scuole hanno elaborato questa carta provinciale.
La carta, oltre ad essere una proclamazione ideale, ha anche un’importante applicazione pratica. Infatti lo scopo è quello di creare una discussione sul tema nei Comitati Studenteschi e nelle Assemblee d’Istituto, discussione che, come difficilmente accade, tocca e prova a dare una soluzione ad un problema quotidiano e percepito da noi studenti. Per poi farla approvare, controfirmata dagli studenti della scuola, all’interno dei Consigli d’Istituto, in modo tale che venga recepita e applicata dagli istituti d’istruzione, potendo così garantire partecipazione e diritti ad una buona alternanza, gratuita, accessibile, partecipata e di qualità.
Carta da adottare negli istituti